Il tema di questa settimana è: confessate quello che vi pare.
Vale tutto.
Il tema di questa settimana è: confessate quello che vi pare.
Vale tutto.
Wallowing in the void of your absence, forevermore
Penelope (1912) - John Wiliam Waterhouse (1849-1917)
“Matinée de Printemps”, Georges Léonnec, 1924. Obálka časopisu La Vie Parisienne
Negli anni mi avete suggerito un sacco di libri interessanti. Ho una pagina dell'agenda sempre dedicata ai consigli (libri, fumetti, serie). Ora però non ricordo più chi mi ha suggerito cosa (e per me è una cosa fondamentale), quindi...
WIP of Penelope with her forever-unfinished shroud.
5 attuale 28 😂
12/24
4-5-6-12-14-18-24-27
come sono lontane le stelle stasera
de-sidero
Take a short nap little one....
Evitando l'amore e l'arte si spreca la vita.
Sono le uniche due cose che rendono l'esistenza degna di essere vissuta.
Tutto il resto è solo roba senza senso, compresi il denaro e il potere.
Voglie, amore, sesso, scazzi, mancanze, desideri... io sublimo e butto tutto nel lavoro.
Mi sarei anche rotta di sublimare e basta, però.
In un luogo come questo, dove tutte o quasi pubblicano le loro tette e culi, tu emergi e mostri il tuo bel viso. Ma io ti adoro,sappilo! 🖤
Sarebbe un luogo di gran lunga migliore se ognuno si facesse i cazzi suoi senza giudicare gli altri. Sai perchè ti dico questa cosa? Perchè tra quelle donne ne conosco alcune che pur" mostrandosi " hanno un'anima che non puoi nemmeno immaginare. Non guardate mai i corpi, ma i motivi per cui si mostrano. Non siate superficiali e così scontati senza conoscere una persona. Detto questo, ovvio che infine ci son donne chi si mostrano per altri motivi ma che cmq nessuno è tenuto a giudicare. Ok? Sempre pronti li a sentenziare le donne, ma poi le cercate esattamente così come le rinnegate, disinibite e quant'altro. Fatevi una domanda e datevi una risposta! È solo ipocrisia.
Adesso puoi smettere di adorarmi, se preferisci. 👋
ed ecco uno dei motivi per cui @sofysta è bella tutta ❤️
Le auto affiancate al semaforo. A destra auto nera sportiva. Al volante un giovane con musica tunz a palla. A sinistra l'Imbecille ascolta Radio Italia sul suo suv. Intorno a loro la notte, la nebbia, il traffico nervoso di chi ha trovato l'autostrada chiusa. Ora vi prego di osservare l'Imbecille mentre entra in azione. Guardatelo abbassare il finestrino dalla parte destra e guardare in cagnesco il ragazzo dell'auto sportiva. "Sto guardando te, sì, coglione. Proprio te sto guardando, razza di coglione che ascolta musica di merda. Vuoi sentire qualcosa di buono? Senti qua, coglione." Ora, per favore, osservate l'Imbecille allungare la mano destra e alzare il volume di Radio Italia proprio mentre - e vi prego di notare la comicità della situazione - è in onda un brano dei Cugini di Campagna. "Ecco, senti qualcosa di buono, coglione..." Il tempo al semaforo si dilata mentre l'Imbecille 56enne sul suv si sente molto potente, superiore, intoccabile. Soprattutto si sente dalla parte della ragione, appoggiato dal governo, da Dio e da tutti gli angeli del paradiso. Guadatelo! Trasuda odio verso il ragazzo, verso i giovani tutti, verso gli altri automobilisti fermi in colonna, verso chi ha chiuso l'autostrada, chi ci sta lavorando, gli stranieri, i clandestini, i drogati, i culattoni, le donne al volante, le troie, le vecchie inchiavabili, l'ex moglie e me, seduta dietro, che lo guardo schifata nello specchietto retrovisore. E, proprio mentre scatta il verde, l'Imbecille si accorge che anche il ragazzo sull'auto sportiva ha giù il finestrino. Difficile che abbia sentito qualcosa, ma magari il labiale dei vari CO-GLIO-NE scanditi a ritmo di Anima mia li ha capiti. "Cazzo, ma ha giù il finestrino anche lui? Oh cazzo, cazzo!" L'Imbecille scarta sulla destra, accelera, frena, sorpassa, guarda nello specchietto se il giovane lo sta seguendo, ma trova sempre il mio sguardo di rimando, che dice una sola cosa: IMBECILLE.
il lavoro e il venerdì sera, le chiacchiere e i luoghi comuni, i passaggi, l'autostrada, il traffico da sciopero generale. il lavoro e il risultato finale, cos'è sta merda?, perché non avete studiato, non sento la voce, dov'è la voce? e i contorni evitabili di immancabili cene in trattorie carissime, non c'è parcheggio, il risotto perché la pasta non la posso mangiare, le verdure grigliate, il caffè, i discorsi divertenti, quelli triti e ritriti, il prossimo appuntamento?, ma vieni al dunque, cazzo. razzisti omofobi, ma che ci faccio io qui? la città di notte, la nebbia, l'autostrada chiusa, la gggente del venerdì sera, sto coglione che guida, perché questi mi vogliono sempre presente? lasciatemi a casa, ché io devo lavorare, la stanchezza, gli occhi che si chiudono, sono indietro con le consegne, l'ultimo pensiero a chi mi manca, dormire
all work and no play...
Vorrei con te passeggiare, un giorno di primavera, col cielo di color grigio e ancora qualche vecchia foglia dell’anno prima trascinata per le strade dal vento, nei quartieri della periferia; e che fosse domenica. In tali contrade sorgono spesso pensieri malinconici e grandi; e in date ore vaga la poesia, congiungendo i cuori di quelli che si vogliono bene. Nascono inoltre speranze che non si sanno dire, favorite dagli orizzonti sterminati dietro le case, dai treni fuggenti, dalle nuvole del settentrione. Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Fino a che si accenderanno i lampioni e dai casamenti squallidi usciranno le storie sinistre delle città, le avventure, i vagheggiati romanzi. E allora noi taceremo, sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola.
- Dino Buzzati