“Starlo a sentire era un po’ un divertimento per me. Beh, anche una cosa triste però. Un poco triste. Voi guardate il vestito di quell’ometto laggiù, impiegato al Comune o anche vedovo, e la prima cosa che vien da pensare è che un giorno è stato nuovo anche lui. E anche l’ometto, s’intende.”
Silvio D’Arzo, “Casa d’altri” (cap. II), 1953.