Peter Coyote, “Bitter Moon” (Roman Polanski, 1992).
Benedetto Casillo, “Così parlò Bellavista”(Luciano De Crescenzo, 1984).
Patrick Swayze, “Point Break” (Kathryn Bigelow, 1991).
Carrie Fisher, “When Harry Met Sally…” (Rob Reiner, 1989).
Thelma Ritter, “Rear Window” (Alfred Hitchcock, 1954).
Isabella Ragonese, “Dobbiamo parlare” (Sergio Rubini, 2015).
Fred Gwynne, “Pet Sematary” (Mary Lambert, 1989).
Mathieu Amalric & Emmanuelle Seigner, “La Vénus à la fourrure” (Roman Polański, 2013).
Reese Witherspoon, “Wild” (Jean-Marc Vallée, 2014).
Laura Betti, "Novecento" (Bernardo Bertolucci, 1976).
Kate Winslet & Jodie Foster, "Carnage" (Roman Polański, 2011).
Monica Vitti, "L’Eclisse" (Michelangelo Antonioni, 1962).
Monica Vitti, "La ragazza con la pistola" (Mario Monicelli, 1968).
Laura Antonelli, "Sessomatto" (Dino Risi, 1973).
Vittorio Gassman, "Profumo di donna" (Dino Risi, 1974).
Joaquin Phoenix & Chris Pratt, "Her" (Spike Jonze, 2013).
St. Vincent - Digital Witness La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare. Sappiamo che esse sono il semplice risultato di accidenti o punti di vista, ma non abbiamo nulla da guadagnare ad abbatterle. E infatti, è straordinariamente insensato voler abbattere con un forcone da stalla un miraggio che non è mai esistito. Penso che all’uomo assennato convenga scegliere le fantasie che più gli aggradano e crogiolarvisi innocentemente, conscio del fatto che, siccome la realtà non esiste, non c’è niente da guadagnare e molto da perdere nel buttarle via. Ancora, non esistono fantasie preferibili ad altre, perché la misura del loro valore dipende dal rispettivo grado di adattamento alla mente che le contiene. Howard Phillips Lovecraft