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#persone – @haidaspicciare on Tumblr
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Hai da spicciare?

@haidaspicciare / haidaspicciare.tumblr.com

Un blog di spiccioli.
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Fabrizio De André - Hotel Supramonte Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile. Fabrizio De André

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Xavier Rudd - My Own Eyes Le persone controllate sono sempre ansiose, perché in profondità si cela ancora il tormento. Se sei privo di controllo, se sei fluido e vivo, non sei nervoso. È impossibile: qualsiasi cosa accade, accade. Non ti aspetti niente dal futuro, non stai recitando un ruolo. La gente ha imparato a essere fredda, a toccare senza toccare, a guardare senza guardare, a sfiorare senza sfiorare. Si vive di cliché: “Ciao, come stai?”. Nessuno vuole dire niente dicendolo, queste parole servono solo a evitare l’incontro autentico tra due persone. La gente non si guarda negli occhi, non si tiene per mano, non cerca di sentire l’energia dell’altro. Non si permette di scorrere liberamente. Tira avanti in qualche modo, piena di paura, fredda e smorta, dentro una camicia di forza. In latino c’è un detto: “Agere sequitur esse”, il fare segue l’essere. Non cercare di cambiare le tue azioni; cerca di scoprire il tuo essere e le azioni cambieranno. L’azione è qualcosa che fai, l’essere è qualcosa che sei. L’azione viene da te, ma è solo un frammento. Se si mettessero insieme tutte le tue azioni, esse rappresenterebbero solo il tuo passato. E il futuro? Il tuo essere contiene il tuo passato, il tuo futuro e il tuo presente: contiene la tua eternità. Se ti sei visto a fondo, acquisti la capacità di vedere a fondo anche gli altri. Osho Rajneesh

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Jack Johnson - Gone Quando si vive non accade nulla. Le scene cambiano, le persone entrano ed escono, ecco tutto. Non vi è mai un inizio. I giorni si aggiungono ai giorni, senza capo né coda, è un’addizione interminabile e monotona. Di tanto in tanto si fa un totale parziale: si dice: ecco, sono tre anni che viaggio, tre anni che sono a Bouville. E nemmeno vi è una fine, non si lascia una donna, un amico, una città tutto in una volta. E poi tutto si assomiglia: Shanghai, Mosca, in capo ad una quindicina è tutto uguale. Una volta ogni tanto - raramente - si fa il punto, ci si accorge che ci si è appiccicati ad una donna, impelagati in una sporca faccenda. La durata d’un lampo. Poi la sfilata ricomincia, ci si rimette a fare l’addizione delle ore e dei giorni. Lunedì, martedì, mercoledì. Aprile, maggio, giugno. 1924, 1925, 1926. Vivere è questo. Ma quando si racconta la vita, tutto cambia. Soltanto ch’è un cambiamento che nessuno rivela: la prova ne è che si parla di storie vere. Come se potessero esservi storie vere; gli avvenimenti si verificano in un senso e noi li raccontiamo in un senso inverso. Jean-Paul Sartre

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Dave Matthews - The Stone La nostra vita quotidiana è bombardata da coincidenze o, per meglio dire, da incontri fortuiti tra le persone e gli avvenimenti chiamati coincidenze. L’uomo, spinto dal senso della bellezza, trasforma un avvenimento casuale in un motivo che va poi a iscriversi nella composizione della sua vita. Milan Kundera

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