“La solitudine è personale, ed è anche politica. La solitudine è collettiva; è una città. E non ci sono regole su come abitarci, e non bisogna provare vergogna, basta ricordarsi che la ricerca della felicità individuale non travalica e non ci esime dai nostri obblighi reciproci. Siamo tutti sulla stessa barca, e accumuliamo cicatrici in questo mondo di oggetti, questo paradiso materiale e temporaneo che troppo spesso assume il volto dell’inferno. Ciò che conta è la gentilezza; ciò che conta è la solidarietà. Ciò che conta è essere vigili e sempre aperti, perchè se abbiamo imparato qualcosa da chi ci ha preceduto è che il tempo dei sentimenti non dura per sempre”.