“Pensava che l’amicizia fosse zero segreti, dirsi tutto senza paura, potersi fidare, poter prendere il telefono alle due del mattino e chiamare e sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che ti dice “ok mi vesto e arrivo”. Ha cambiato idea.
Pensava che ci fossero sorrisi che nessuno ti scalfisce e può venire giù il mondo ma tu hai quel sorriso dentro e nessuno te lo toglie. Ha cambiato idea.
Pensava che la parola amore non fosse solo una successione di suoni ma proprio qualcosa di vero, qualcosa che puoi toccare e annusare, e che soprattutto se lo tocchi e l’annusi una volta poi lui non è che se ne va, evapora o si dissolve: distanza o non distanza, problemi o non problemi, lui resta lì. Questo pensava, ma ha cambiato idea.
Pensava, infine, che ci fosse qualcuno contro. Qualcuno che andasse da tutt’altra parte rispetto al mondo e alle sue invidie e alle sue bugie. Qualcuno che non si limitasse a dire delle belle parole, ma che fosse le proprie parole: perchè se sai che qualcuno così c’è, crescere è un po’ meno difficile.
Alla fine diventare grandi è un po’ come attraversare il metal-detector degli aeroporti. Devi passarci sotto ma non puoi portarti dietro tutto quello che avevi con te durante l’infanzia e l’adolescenza, perchè altrimenti suona l’allarme e non ti fanno passare. Per cui o resti di là e non cresci mai, oppure cresci, ma devi rinunciare un po’ a quello in cui credi.
A volte, a tutto.”