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A modo mio

@chi-va-piano-arriva-dopo / chi-va-piano-arriva-dopo.tumblr.com

Ogni risveglio dura pochi istanti, una manciata di attimi che sembrano eterni. Ti guardi intorno e realizzi che quello che stavi vivendo era un sogno talmente bello da sembrare quasi vero, poi, socchiudi gli occhi ed isoli la mente al fine di fuggire da tutti quei pensieri che contengono tracce di sentimento ed umanità da dimenticare; zittisci il cuore sperando di non provare più nulla e fingi di essere invincibile anche quando i ricordi hanno il potere di renderti fragile come la cartapesta.
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“La vita è un viaggio [...]. A volte gli anni passano velocemente, altre lentamente, e in genere si mantiene la stessa rotta. Ma quello che conta davvero sono i bivi e la direzione che si sceglie di seguire. Sono quelli i momenti capaci di cambiare un'intera vita.”

— Nicolas Barreau, “Mille luci sulla Senna”.

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“Per quanto si possa tentare di dimenticarli, alcuni momenti della vita emotiva di ciascuno di noi risultano indelebili. Che sia un episodio tremendo o piacevole, un evento gioioso o qualcosa che si vorrebbe cancellare per sempre, il tempo agisce sulla memoria lasciando un segno. Una cicatrice, per costringerci a ricordare – ogni volta che ci si passa sopra il dito – che qualcosa è accaduto.”

— Marco Peano , “Morsi”.

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“A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono, un dono crudele, ma pur sempre un dono.”

—  Peter Cameron , “Un giorno questo dolore ti sarà utile”.

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“Per quanto si possa tentare di dimenticarli, alcuni momenti della vita emotiva di ciascuno di noi risultano indelebili. Che sia un episodio tremendo o piacevole, un evento gioioso o qualcosa che si vorrebbe cancellare per sempre, il tempo agisce sulla memoria lasciando un segno. Una cicatrice, per costringerci a ricordare – ogni volta che ci si passa sopra il dito – che qualcosa è accaduto.”

— Marco Peano, “Morsi”.

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“Tutto quello che ascolti, vedi e vivi quando sei piccolo non svanisce con il passare degli anni, anzi. La vita ti presenta il conto proprio quando meno te lo aspetti, quando cerchi di capire dove e perchè sbagli, tutto improvvisamente raffiora, in angoli impensabili, viene fuori. Anche se non ce ne rendiamo conto, anche se facciamo finta di aver superato certi momenti, in realtà torna tutto a galla prima o poi, torna tutto a bussare alla nostra porta. La mia non era una semplice porta, ma un portone blindato che tenevo chiuso, solo che alcune cose entravano e basta e lo facevano con la stessa prepotenza con la quale erano state cacciate via. Mio padre aveva dato solo il via a una catena composta da tanti anelli, ognuno dei quali aveva a che vedere con sentimenti negativi, di disprezzo e chiusura. C’è qualcosa di strano negli anni, nei pensieri che scorrono più o meno alla stessa velocità. C’è qualcosa di strano nella continuità di alcune cose e nella fine di altre. C’è qualcosa di strano quando pensi che sia tutto in ordine e invece poi ti accorgi che in ordine non c’è quasi niente, che probabilmente il disordine ti apparterrà a vita, che per quanto tu possa sistemare tutto, attento a dividere le azioni istintive da quelle razionali, i tuoi punti deboli da quelli di forza, i sogni dalle illusioni, la concretezza dalle utopie, c’è comunque disordine. Un disordine che somiglia alla fretta con la quale vuoi che tutto vada sempre come immagini, alla fretta di arrivare nel punto che ti prefiggi, ai risultati che speri, riuscendo a fare e avere tutto nei tempi che ti imponi ma che alla fine sfori sempre. C’è qualcosa di strano quando pensi di essere a posto con alcuni pensieri e invece poi tornano a bussare alla tua porta nel bel mezzo di una notte qualsiasi e allora rimetti tutto in discussione, le scelte fatte, la vita che hai lasciato scivolare via e quella che hai scelto di vivere, quei piccoli pezzi di esistenza che hai deciso di tenere con te per darti una chance. C’è qualcosa di strano quando credi di essere a posto con te stesso e invece poi arriva qualcuno a farti notare che hai ancora qualcosa da imparare, che pensavi di aver capito tutto e invece ancora una volta non hai capito niente.”

— Claudia Venuti, “Ho trovato un cuore a terra ma non era il mio”.  

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“E si, mi manca ancora. Per quanto incomprensibile possa essere, sento ancora la sua mancanza. La sento soprattutto in questo tipo di situazione, quando esco, quando mi siedo in un ristorante con qualcuno, quando viene un po' di sole dopo che ha piovuto, quando la gente intorno parla del più e del meno, quando la normalità incalza. E’ soprattutto in quei momenti che mi domando che cosa ci faccio lì. Perché rimango. Perché non me ne vado.[...] E perché quando mi sembra di cominciare a rilassarmi, finalmente, vengo subito attaccato dal solito stormo di piccoli ricordi felici che vuole portarmi via da dove sto. E perché mi sembra di aver lasciato la vita da qualche parte. Ma dove? Fanculo, va’.”

Diego De Silva, “Sono contrario alle emozioni “.

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La casa de papel. Opening credits.

“La nostalgia ci seduce, ci costa separarci dai ricordi perché pensiamo che i ricordi siano realmente dei momenti felici, però non lo sono, e quello che faremo domani ci obbliga a pensare al presente, non al passato.”

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“Ho anch'io una teoria, la mia riguarda i momenti. I momenti d'impatto. La mia teoria dice che i momenti d'impatto, lampi di elevata intensità che cambiano la nostra vita completamente, finiscono con il definire chi siamo. Ognuno di noi è la somma di tutti i momenti che abbiamo vissuto, con le persone che abbiamo conosciuto, e questi momenti diventano la nostra storia. Come i migliori momenti che ripercorriamo e ripercorriamo ancora e ancora…"

— Leo, tratto dal film “La memoria del cuore”.

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La vita consiste in rari momenti singoli di altissimo significato e in innumerevoli intervalli in cui nel miglior caso ci si aggirano intorno le ombre di quei momenti. L'amore, la primavera, ogni bella melodia, la montagna, la luna, il mare – tutto parla una sola volta veramente al cuore: seppure giunge mai a parlare. Giacché molti uomini non hanno affatto quei momenti e sono essi stessi intervalli e pause nella sinfonia della vita reale.

Friedrick Nietszche, Umano, troppo umano (1878)

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