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A modo mio

@chi-va-piano-arriva-dopo / chi-va-piano-arriva-dopo.tumblr.com

Ogni risveglio dura pochi istanti, una manciata di attimi che sembrano eterni. Ti guardi intorno e realizzi che quello che stavi vivendo era un sogno talmente bello da sembrare quasi vero, poi, socchiudi gli occhi ed isoli la mente al fine di fuggire da tutti quei pensieri che contengono tracce di sentimento ed umanità da dimenticare; zittisci il cuore sperando di non provare più nulla e fingi di essere invincibile anche quando i ricordi hanno il potere di renderti fragile come la cartapesta.
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“Alzo gli occhi dalla pagina e penso che le traiettorie del destino sono imponderabili. Che quasi sicuramente portano al disastro, eppure noi viaggiamo tranquilli, convinti della meta e del suo inevitabile manifestarsi alla fine del viaggio. E penso alle persone, ai pensieri, agli effetti personali. Tutti sparsi alla rinfusa e schiacciati da una forza soverchiante, che sbatte, scuote, dilania e ti rovescia. Penso allo sconquasso e quasi mi pare sia quello del mio cuore. Perché ti penso e altro sostantivo non riesco a immaginare.”

— Graziano Cesari, “Planimetria sentimentale del disastro”.

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“Di che cosa sono fatti i legami che uniscono due persone, e che nel disorientamento generale sono stati definiti amore? È una domanda importante perché a volte sembra proprio che niente riesca a separare due persone, né l’implacabile inerzia della quotidianità né la forza esplosiva di un singolo istante. E lo dico da disorientato, perché sospetto che questa parolina, amore, sia sinonimo di talmente tante cose che non mi basterebbe un giorno intero per spiegarle tutte.”

Jón Kalman Stefánsson , “Crepitio di stelle”.

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“Io e te, [...], siamo stati in confidenza, una lunga e reciproca confidenza era la tonalità fondamentale della nostra relazione. Sicuramente è stato un bene, una consolazione in questo mondo così difficile da decifrare, così pieno di forze ostili e disintegranti. Ma la confidenza tra maschi e femmine è cieca, sa solo quello che vuole sapere.”

—  Emanuele Trevi, “Due vite”.

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“L’acqua cade dall’alto al basso, è la forza di gravità. Anche le emozioni forse agiscono secondo la stessa legge. Di fronte a una persona con cui si ha un legame profondo e a cui si sono rivelati i propri sentimenti, è difficile mentire e lasciar perdere. La verità vuole uscire a tutti i costi, soprattutto quando si cerca di occultare la tristezza o la fragilità. È molto più facile nascondere la tristezza ad un estraneo, o a qualcuno di cui non ci si fida.”

Toshikazu Kawaguchi, “Finchè il caffè è caldo”.

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“Un’onda di spruzzi dall’oceano sembra piena forza, ma dura solo un momento, il sole asciuga le pozzanghere e l’acqua sparisce. Allora hai come l’impressione che non sia mai avvenuto. [...] L’unica onda che cambia qualcosa è uno tsunami. Devi buttare giù le case e distruggere il paese se vuoi essere certa che nessuno si dimenticherà di te.”

Naomi Alderman, “Ragazze elettriche”.

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“Quindi è questa la felicità, pensò. Avere il cuore immerso in un liquido caldo e dolcissimo, con l’impressione di trovarsi al sicuro; godere della forza di combattere contro chiunque, ma anche coltivare l’inquietudine per la responsabilità di custodire un tesoro segreto e di non poterne più fare a meno.”

Maurizio De Giovanni, “Il pianto dell’alba”.                

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“Ho a lungo creduto che la libertà che serve fosse quella di un marinaio sempre pronto a prendere il mare. Invece oggi so che la libertà che scelgo e la forza che conta, quell'orizzonte che sentivo di dover cercare ogni volta più lontano, non si fondano sull'attitudine a partire. Ma sull'abitudine di restare.”

Matteo Bussola, “Notti in bianco, baci a colazione”.

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“Forte come la morte è l’amore. E il nostro non finisce qui. Lo so: non potrai vedermi, toccarmi. Ma non sarò distante. Credimi. Credici. Mi troverò semplicemente...là dove mi vorrai cercare. Nel vento che gonfia le vele. Nell’onda che richiama a festoni il bagnasciuga. Nel luccichio delle tremule perle di rugiada sui fili d’erba riscaldati dall’aurora. Il tuo sorriso sarà la mia pienezza. M’inebrierò delle tue soddisfazioni. Riderò con te dietro un arcobaleno, palpiterò tra le scaglie d’oceano all’orizzonte, sarò brivido di foglia tra i sussurri della brezza, ogni qual volta ti emozionerai. Mi farò goccia di cielo per baciare le tue palpebre abbassate, manto vellutato della notte per proteggerti. Sarò dita di alba per solleticare i tuoi risvegli e accompagnarti dentro ogni nuovo giorno...

Coloro che amiamo e abbiamo perduto non sono più là dov'erano... ma dovunque noi siamo. E forse tanto basta, per ricominciare.”

Teresa Radice, Stefano Turconi, “Il porto proibito”.

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“L'amore è la forza potente che ti attrae verso tutto ciò che temi o speri all'infuori di te, quando scopri nei tuoi pensieri l'abisso di un insaziabile vuoto e cerchi di risvegliare in ogni cosa che esiste una consonanza con la tua anima.

Massimo Gramellini, “L’ultima riga delle favole”.

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