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A modo mio

@chi-va-piano-arriva-dopo / chi-va-piano-arriva-dopo.tumblr.com

Ogni risveglio dura pochi istanti, una manciata di attimi che sembrano eterni. Ti guardi intorno e realizzi che quello che stavi vivendo era un sogno talmente bello da sembrare quasi vero, poi, socchiudi gli occhi ed isoli la mente al fine di fuggire da tutti quei pensieri che contengono tracce di sentimento ed umanità da dimenticare; zittisci il cuore sperando di non provare più nulla e fingi di essere invincibile anche quando i ricordi hanno il potere di renderti fragile come la cartapesta.
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“....in certi giorni bisognerebbe solo spegnere la luce e fidarsi di non vedere più niente, come un vecchio cieco seduto su un sasso mentre ascolta il rumore del fiume, prendere il ritmo dell’acqua, tenere il suo, andare a tempo con quel che c’è, sentire che è tutto quel che serve.”

Matteo Bussola, “La vita fino a te”.

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”Invecchiano i ricordi, i sogni, le parole scritte e pronunciate. Invecchiano gli amori. Invecchia la riva del mare, che si ritrae con i contorni della costa; invecchia il greto del fiume, il profilo delle montagne, che cambia di stagione in stagione. E invecchia il cielo, perché perde le sue stelle. Perché questo è il potere del tempo: cambiare i volti, trasformare l’amore in abitudine, sfumare i ricordi, distruggere i sogni, scolpire la pietra, inghiottire il mare e far morire le stelle.”

— Salvatore Basile, “Lo strano viaggio di un oggetto smarrito”.

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“Perché nella mia notte insonne torna la rabbia? Perché il fiume dei ricordi non scorre, ma si ferma in pozze profonde, in cui di nuovo annego? E’ bastato tornare in quel luogo e una luce spietata si è accesa, nel teatro della mia memoria. Bisogna andare avanti, dicono quelli che credono di sapere cos’è la vita. Io dico: bisogna tornare indietro, per capire come, quanto e fino a quando abbiamo amato. Questo riempirà di nuovo la nostra piccola testa di delirio e furore. Allora qualcuno ci spiegherà che siamo pazzi e dirà: raccontaci, così capiremo perché. Io rispondo: non c’è un perché, solo qualcosa che manca, la pazzia è questa mancanza, è il pezzo tagliato via, prezioso, insostituibile. E fa male.”

Stefano Benni, “Prendiluna”.

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“Quando sarò capace d'amare mi piacerebbe un amore che non avesse alcun appuntamento col dovere un amore senza sensi di colpa senza alcun rimorso egoista e naturale come un fiume che fa il suo corso. Senza cattive o buone azioni senza altre strane deviazioni che se anche il fiume le potesse avere andrebbe sempre al mare. Così vorrei amare.” 

— Giorgio Gaber - “Quando sarò capace d’amare”                 

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