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A modo mio

@chi-va-piano-arriva-dopo / chi-va-piano-arriva-dopo.tumblr.com

Ogni risveglio dura pochi istanti, una manciata di attimi che sembrano eterni. Ti guardi intorno e realizzi che quello che stavi vivendo era un sogno talmente bello da sembrare quasi vero, poi, socchiudi gli occhi ed isoli la mente al fine di fuggire da tutti quei pensieri che contengono tracce di sentimento ed umanità da dimenticare; zittisci il cuore sperando di non provare più nulla e fingi di essere invincibile anche quando i ricordi hanno il potere di renderti fragile come la cartapesta.
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“Il mare se ne frega. Al mare non importa nulla di te. Succede a chi è così grande. Non ha tempo per curarsi delle cose insignificanti. Come me. Il mare se frega perché sa che lui ci sarà anche domani. E’ un lusso che a te non è concesso. Hai meno tempo del mare. Per questo dovresti dare valore al tempo che ti rimane. Perché non ne hai. Finché non arriva il giorno in cui fai il punto e di momenti importanti te ne vengono in mente quattro o cinque. Gli altri? Gli altri se li è portati via il mare.”

― Manuel Bova, “Al mare non importa”.

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“Ci sono un sacco di cose che non sappiamo delle persone, anche di quelle che amiamo di più. Ci sono delle cose che non ti ho mai detto di me, e probabilmente ci sono delle cose che non sono affari miei e che tu non mi hai mai detto. Ma le cose che teniamo segrete tendono a rappresentare proprio il cuore di ciò che siamo”.

— Richard Russo, “Le conseguenze”.

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“Ci sono le perdite che non si riparano e che possiamo solo allontanare per un attimo, giusto il tempo di una canzone, perchè la musica non la prendi mai, ma a volte prende te. E se hai fortuna, per un pò non ti lascia andare.”

Luciano Ligabue, Massimo Cotto, “E’ andata così”.

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“Mi piacerebbe credere che sto raccontando una storia. Ho bisogno di crederci. Devo crederci. Coloro che possono crederlo hanno migliori possibilità. Se è una storia che sto raccontando, posso scegliere il finale. Ci sarà un finale, alla storia, e poi seguirà la vita vera. Posso continuare da dove ho smesso. Non è una storia che sto raccontando. È anche una storia che ripeto nella mia testa. [...] Ma se è una storia, anche solo nella mia testa, dovrò pur raccontarla. Non racconti una storia a te stesso. C’è sempre qualcun altro. Anche quando non c’è nessuno.”

— Margaret Atwood, “Il racconto dell’ancella”.

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