Ci aveva provato, a lasciarsi tutto alle spalle, per fare della solitudine una corazza con cui difendersi dal mondo. Ma era una corazza imperfetta, in cui si aprivano di continuo crepe e fenditure; una corazza che aveva il peso gravoso di un'armatura di piombo e la consistenza fragile del vetro.
Francesca Diotallevi, “Dai tuoi occhi solamente”.