Con un delicato vento, le foglie iniziano a staccarsi dagli alberi e mi piace osservarle, poiché ognuna di esse mi ricorda ciò che cade: le stelle, la pioggia e noi
Il tempo vola via come un falco pellegrino in picchiata, e per questo sembra che da giugno fino ad ora non sia davvero trascorso il tempo che è passato.
Respiro l’autunno nelle foglie di nocciòlo che pavimentano zone collinari mentre le nuvole sfiorano i tetti delle case e gli involucri dei castagneti verde muschiato: se ci fossero stati dei teologi ci avrebbero ammorbato con le anime vaganti e coi dipinti di Sandro Botticelli. Tu fai le foto alle macerie, riempi di complimenti tutti i gatti borghesi e salvi numeri telefonici di case in vendita. Io leggo Aldo Nove e blocco il tempo e lo spazio, cosicché la pioggia, sulle nuvole più scure, non inizi a verticalizzare e coprire quel po’ di luce naturale concessaci.
Tempo addietro son stato avvolto in una diversa placenta. Realizzata utilizzando alcune delle vicissitudine credute di crescita personale, generale e puramente vitale. Come tutte le placente che ci nutrono, proteggono e sostengono, però, anche la medesima era prontamente destinata a terminare esaurita la sua funzione. La fuoriuscita è tutt’oggi in corso e dispersiva come uno sgorgo sovrabbondante di parole e gesti, come se iniziassi a comunicare e muovermi nuovamente da nuovo essere, una nuova vita che ha tutto e non ha più nulla.
e comunque quelli che dovrebbero andare in terapia sono quelli che ci hanno portato al punto da dover andare in terapia
Da lunedì inizierò a fare parte di un gruppo di lavoro formato dall'Assessore alla Cultura della mia città. Il singolare bipede lo scorso anno non riconobbe un ritratto di Simon Vouet e lo confuse con uno di Michelangelo Merisi.
Secondo voi quanto tempo resisterò prima di menzionare la faccenda e far traballare il solito e inutile piedistallo su cui s'è adagiato?
Ve lo dico io: nulla.
Dopo essere uscito dal palazzo comunale mi fermo e mi siedo su una panchina. Chiudo gli occhi e cerco di sentire il suono della mia città che non è mai lo stesso. Nella piazza circostante ci sono gli alberi e le aiuole curatissime, come a voler ricreare un'ambientazione piacevole nonostante le innumerevoli macchine che sfrecciano pochi metri più avanti. Penso quanto sia importante e magico poter stare sotto gli alberi in pieno centro e, allo stesso tempo, a quanto sia misero doversi accontentare di qualche albero. Quasi a dire grazie per la concessione di respirare aria un un po' più pulita. Apro la raccolta di Galluccio - che dopo due anni ho ricominciato a portare con me - e, al suo interno, ci sono stickers, alcuni messaggi scritti su carta che mi ritrovavo intorno nel 2017, un biglietto della Cotral del 2009 e un foglio su cui avevo scritto delle frasi. Una di queste diceva così: se mi dai mani, labbra ed occhi mi stai donando in parte il tuo cervello, il tuo cuore e la tua anima. Com'ero cretino nel 2014. In ogni raccolta ho creato un'unità dove le parti sono in rapporto al tutto che scorreva in delle annate precise. Sugli alberi si è appollaiato uno stormo di passeri e ha cominciato a cinguettare annullando l'inquinamento acustico. Capisco che c'è sempre un modo per migliorare le cose anche quando non si vede: basta usare gli altri sensi.
Ieri sera abbiamo fatto un cerchio per la chiamata alle arti. Abbiamo fondato un collettivo (che si chiama Connettivo) e, tra due settimane, cominceremo ad organizzare interventi performativi per riappropriarci dei luoghi. Il cerchio lo abbiamo fatto a Piazza Duomo, il centro della movida di una città dove l'arte non viene considerata da anni. Ci penseremo noi a riproporla con forza. È stato tutto bellissimo.
Sono passati 6 anni e questo è l'unico rapporto amorevole ad aver superato catastrofi naturali, bombe atomiche e scelte di vita sconsiderate.
Questo settembre lo immaginavo con le ultime giornate a mare, in solitaria perché i fuori sede continuano a tradire la patria mentre i turisti si spostano al centro storico. Invece le ore le passo a scrivere i punti per il collettivo Connettivo di creativi che è appena nato, l'organizzazione della manifestazione del neo gruppo di Fridays For Future del 24, le interviste formative di Puli-AMO Messina che finiranno alla Senape Production in Toscana ed i documentari con MessinAttiva per la BBC riguardo una quasi riserva naturale di un pezzo di spiaggia che si è trasformata in roccia per mezzo di un processo che in geologia prende il nome di diagenesi precoce. Il 25 me ne vado a Roma a festeggiare il compleanno, stacco il telefono (se vabeh) e per 5 giorni non voglio saperne di nulla e nessuno.
ridatemi la voglia di non serietà e l'odore di estate e di borghi incontaminati e di un milione di cose che mi mancano troppo.
- 800A per i superficiali
- SUCA per i profondi
Oggi ha chiuso uno dei pochi punti di riferimento dell'arte della mia città. Ogni anno è la stessa storia perché è un caffè culturale stagionale. Quest'anno l'ho voluto omaggiare così. Ciao Peloro, torna a solcare il mare al timone della nave di Annibale.
Ho imparato che oltre l'amore ci sono io.
Che più del denaro valgo io.
Il cielo è di colori diversi come tutti gli occhi che ho fissato io.
Le stagioni sono strati di tessuti impregnati di abbracci,
di ultimi giorni delle mie insignificanti e favolose vite tutte in una,
in un continuo reiterare senza aiuto analgesico
e senza giudice di pace.
Verranno a chiederti del nostro timore nei confronti del tuo tumore,
delle strade deserte a settembre
e della riesamina dei tradimenti dei fuori sede
con cassetti e borse pieni di biglietti da viaggio
e bottiglie di plastica
di cui non si sbarazzano mai.
L'apparenza è il terrore di questa epoca.
oggi alti argomenti di viaggio:
- l'arrivo dell'autunno
- la resistenza al sole
- la scoperta del mondo non dal balcone