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#cose belle – @cartacei on Tumblr
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Oggi mentre passavo dal mio cinema di fiducia ho notato gli espositori delle locandine vuote. Per carità, li avevo già veduti di sfuggita, in fondo è da mesi che non possiamo sederci e goderci un film in sala. Oggi avevo cinque minuti, mi son fermato e mi è venuta un'idea. Ho chiamato Loredana (la responsabile) e le ho detto: Loredana, è triste vedere quegli espositori vuoti ora che è primavera, le giornate si sono allungate e c'è il sole. I cinema anche se chiusi son pur sempre luoghi di cultura. Le persone escono e gli artisti servono anche per strappare sorrisi e dare carrezze che non ti aspetti all'angolo di una strada. Perché non organizziamo una mostra? Gli artisti te li trovo io ed utilizziamo gli espositori come pannelli". Ha stranamente e felicimente accettato e son contento.

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Ciao raga.

Qui faccio magliette e collage

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Solitamente non vi rompo le palle, però se mi follo🚽 potreste vincere qualcosa, seguendo qualche storia. Poi se voleste seguirmi a prescindere io non me la prendo mica eh. Certo, come post fa mooooolto cagare, ma mi pareva corretto spam🌊 un po' anche qui solo perché sono brillo, son le 4 e ascolto Dente.

PS per gli anonimi a cui non rispondo: da lì potete arrivare al mio profilo personale che tanto bramate di conoscere nei messaggini.

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Questa è davvero da raccontare e se faccio quello che faccio, è proprio per momenti come questo.

Dopo che Jessica, dietro consiglio di Lucia, mi ha contattato, mi son ritrovato con cinque cassette piene di libri da dover smistare. Tutti libri che erano ne La Stanza dello Scirocco, tutti libri che, probabilmente, sarebbero finiti chissà dove perché sia Mario sia Jessica avevano tantissime altre cose di cui occuparsi.

La cosa più semplice da fare per me, sarebbe stata quella di collocarli nelle bibliocabine o nei book sharing cittadini, dove non sempre i libri vengono trattati come meritano: spesso finiscono nelle bancarelle per essere rivenduti o peggio ancora vengono strappati e sparpagliati qua e là.

Neanche a farlo apposta, la settimana scorsa a Trapani avevo visto fuori da un negozio una cassetta piena di libri offerti in regalo.

In pratica il destino mi ha voluto dire in anticipo cosa sarebbe stato giusto fare.

Oggi ho portato una delle cinque cassette alla passeggiata a mare, qualche passante si è fermato, pochi hanno preso e portato via. Avevo circa una trentina di opere, erano le 19:30 e dopo due ore ne erano rimaste una ventina, l'età media dei beneficiari di regali era sopra la cinquantina (nulla di male, ma sono persone già formate).

A un tratto è arrivata una famigliola, un ragazzino di nome Paolo si è fermato e ha cominciato a sfogliare pagine, i genitori hanno sorriso e ho sorriso molto pure io perché dopo due minuti aveva già tre libri sotto braccio.

Paolo ha 10 anni e legge tutto ciò che gli passa sotto gli occhi, i genitori non sanno più dove mettere i libri che gli fa comperare.

Paolo si è portato a casa 7 libri (SETTE) che chissà quale fine avrebbero fatto se non fosse passato lui.

Oggi Paolo inconsapevolmente ha fatto felice tantissime persone e ha ridato ancora linfa a dei libri ormai spacciati.

C'è sempre speranza.

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Alessandro e Antonio leggono poesie a un evento organizzato dal loro movimento che si chiama Altera. Appena arrivo mi guardano e subito mi fanno un cenno con lo sguardo. Sono quei secondi in cui sai di essere davvero arrivato al cuore delle persone, nonostante non si facciano tante cose insieme, creando così un vero e proprio rapporto.

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#LaCameraSommersa alla fine è venuta fuori. Ieri erano in tredici a suonare nei due palchi di fronte allo Stretto. Erano in tredici anche ad esporre. Erano invece in duemila i presenti che hanno raccolto l'invito. Avrei voluto fare più foto ma nell'unico momento libero mi sono buttato a mare, infatti queste sono foto fatte da Ale.

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con te è tutto nuovo anche se sono cose già fatte, e mi trovo a pensare a parole come domani&futuro. intanto mentre siamo in mezzo alla gente mi spingi le tette sul gomito senza farti notare e faccio finta di nulla. anche tu con quella forma del viso che pare uscito da un dipinto di Modigliani, come 'Lotta l`anno scorso in questo stesso periodo. e mi fai venire voglia di scrivere e di scrivere di te e di ciò che mi colpisce, come quando mi confidi di alcune macchine parcheggiate che ti sembrano dei coniglietti, e cerchi di convincermi di farci un collage per regalartelo o di quando ti togli le scarpe una notte di inizio aprile e di 8 gradi e ti bagni i piedi e poi ti rannicchi vicino e subito ti appallottoli come un riccio sulla sabbia. tu che facevi fuggire gli animaletti cavia dai laboratori, tu che non mangi carne, tu che conservi i tappi per donarli e permettere di comprare delle carrozzine ai disabili, tu che pensi soprattutto agli altri e quasi mai a te stessa.

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Titolo, se ne vuoi uno (aggiornamenti nuovi già vi adoro)

Oggi nuovo album dei Massimo Volume e Beirut, in più una demo di Iron & Wine, ma cosa cazzo sta accadendo?

Oltretutto una delle vicine di FràFrà ascolta i Marlene Kuntz da un pomeriggio intero. Sarebbe brutto andarle a bussare e chiederle se vuole unirsi al festino che organizzeremo stasera? No. Non lo sarebbe, perché è proprio nel mio stile da faccia da culo.

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Siamo in queste mura da oltre una settimana, per organizzare questo evento futuristico che ci sarà il 21e22 dicembre. Una casa privata, un ingresso da 3 euro e tanta arte e tanto vino per scaldare l'immateriale e non. È stato deciso di non fare storie su ig e post in generale, almeno non di come stiamo allestendo, ma io sono in fissa con le storie su ig e vorrei fare un live di ogni volta che ci vediamo, perché ormai la forza dei social è diventata incredibile e perché è tutto molto bello e morbido che è ingiusto non renderlo pubblico.

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Questa è Francesca che suona il pianoforte comune che sta alla Galleria Vittorio Emanuele III. Il piano è stato donato per abituare tutti a rispettare il bene comune e far sì che la galleria si riempia di musicalità e tenerezza piuttosto dell'odore di Burger King o della frenesia che caratterizza l'uomo. Ieri è stato distrutto per la seconda volta lo sgabello. In serata vado li e trovo Francesca a suonare e cantare Adele, in fondo il miglior modo per dimostrare di non essere tutti degli incivili e che, a certe cose, ci si tiene nonostante apparteniamo ad una minoranza.

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È proprio vero che per superare un momento pessimo l'unica cosa da fare è farefarefare.

Mi hanno contattato per occuparmi della organizzazione della notte d'arte che si terrà il 15 settembre in centro città. Probabilmente l'evento più grosso di sempre di cui mi occupo. Sono totalmente da solo, senza nome dell'associazione di cui faccio parte. Ma quant'è bello quando hai la testa piena di idee da farti accantonare -e mi auguro disperdere e/o alleggerire- i pensieri che, tenevano fermo, lo scorrere leggero del tempo.

Immagino già come installare le opere sotto i portici sperando che Silvia mi venga dietro, come sistemare insieme a Jacopo il service nella piazza per i live musicali, chi dover pregare a partecipare per il reading e chi tra gli artisti di strada.

Ma com'è bello lasciarsi avvolgere dalle passioni e crearecrearecreare.

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Tra tutte le foto fatte questa mi pare bellissima, non ci sono ancora tutti ma l'unione di piante, alberi e uomini è meravigliosa. Un reading poetico organizzato all'imbrunire di un martedì caldissimo di fine luglio, con una risposta popolare incredibile di poeti e semplici curiosi. Nessuno se lo aspettava, nemmeno Vittorio, l'artista di strada che ho conosciuto a Taormina per il TFF, lui era in piazza col suo amplificatore a pile, con la fodera della chitarra aperta e piena di soldi. Due parole, l'aggiungo su fb e giorni dopo mi torna in mente per la chiusura dell'evento. Lo contatto ed è subito disponibile. Lui era lì, su quel palchetto fatto da due pedane e un parquet riciclato dalla spazzatura e le lucine intorno all'albero e alle pedane. Era bellissimo tutto. A fine serata mi dice che è venuto perché crede in ciò che facciamo, e visto che non può aiutarci come forza lavoro ci dà una mano con la musica, e mi sciolgo facile. I ringraziamenti di persone che facevano questo genere di cose 30 anni fa è un tesoro, loro che, da troppo, aspettavano un cambio generazionale che non era mai arrivato, fatto di persone che sanno mettersi in gioco e non che s'accodano agli altri. Sarà che le cose facili non mi/ci sono mai piaciute, e sarà per questo che sempre più persone ci seguono (in tutti i sensi) e ci vogliono bene.

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reblogged
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cartacei

Quando fuori piove, sei a casa da solo e la frenesia della vita si placa per qualche ora, non credo ci sia idea migliore di scegliere un libro e leggerlo, col rumore forte della pioggia che entra dalle finestre aperte.

E poi, in questo pomeriggio libero, non te lo porti il tuo cagnaccio che, dopo 7 anni, crede ancora di essere un gatto, a fare una passeggiata per sentire l'odore di terra bagnata e vederlo strusciare in ogni cespuglio e rotolare nel terreno umido? E tu non ti perdi in ogni tenero ricordo di ormai troppi anni fa, quando accanto a te c'era tuo nonno che ti insegnava tutte le sue teorie da contadino e uomo tutto d'un pezzo? In fondo cosa viviamo a fare se non per avere momenti veri come questi?

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